martedì 8 gennaio 2013

Epitaffio
<<preghierina preghierina fammelo avverare, madonnina madonnina non mi abbandonare>>. Te Deum.
 
Opinione esagerata
In te, difetto innato
Negli altri hai palesato
Il disprezzo più assoluto.
 
Bramavi assai denaro
E il maligno ti ha esaudito
E già sei diventato
Il suo servo preferito.
 
Come gli stolti fanno
Gran vanto tu facevi
Della dissolutezza che al mondo,
ahimè ostentavi.
 
Il “Campanella” suona
E viene a ricordarti…
<<privata invidia ed interesse
Infetta Italia mia>>.
 
L’immagine sfocata
Di gioventù sprecata
Con bramosia di gola
È già dimenticata.
 
Se qualche, contestava…
Vita tua balorda,
sete tu spegnevi
con atti di vendetta.
 
La negligenza tua
Nell’operare il bene
L’Italia ha sgarrupato,
Sei pupo, l’hai capito?
 


Sette son soltanto
I vizi capitali,
Oh, non ne hai mancato uno
Un record da mondiali.
 
Carantrus
A.D. MMXII - X- X
Ci sono persone che si domandano come verranno ricordate... Bene, questo é come io lo ricorderò. 
Per chi non avesse inteso a chi mi riferisco... cerchi tra le pagine di "(in)giustizia e impunità" de "IL FATTO QUOTIDIANO". E' sempre li, con la sua faccia di plastica. Sono d'accordo con voi, é facile da intuire.
 
 

Cittadini, Patrioti… Italiani,

ricordate il 12/11/2011, ore 21-43?

 Finiva un incubo durato diciassette anni. Cadeva lo nano con la “fronte alta”.

 Fu un giorno memorabile. I cittadini imposero il loro volere.

 E il messaggio che mi preme ricordare, è la consapevolezza di chi ha contribuito a farlo avverare.

NOI! LA CITTADINANZA! Quel non italiota.

 Siamo stati noi, a farlo cadere dalla (non) sua scranna, a rimuovere la corona di latta, come quella dei pupi siciliani, dalla sua crapa spoglia.

Siamo stati noi, il giorno delle referendarie, con tre “xxx” a mo di tre calci piazzati (con lo stivale Italiano) nel suo preterito svigorito, lasciandogli un segno indelebile.

 Ce ne vorranno di trattamenti chirurgici, per togliere quei calchi, e nemmeno servirebbero, giacché, inconfondibili cicatrici, che esso stesso ha lasciato, ci ma(r)cchieranno ancora una volta.

Un lato buono esiste: serviranno a noi, come insegnamento per un futuro più vigoroso. Checché ne dica lo Spolitico, era il desiderio, e resta (il sogno vero degli Italiani), di scioglierci dai soprusi di un nano non all'altezza, circondato da vassalli sottomessi, asserviti e compensati con lussuosi salari, che dalle nostre tasse, (mani-festose- e mente), hanno arraffato.

E un’altra consapevolezza, è quella che, se tutti, da “ieri”, cominciassimo a non guardare più, le sue reti televisive, e, a non comprare più, i prodotti che esso e i suoi “famigli – ari” ci somministrano, con immagini finte come loro stessi, sono, una sola sarà la loro fine… il nostro inizio.

Carantrus

Ps: Le elezioni sono vicine, non vorremo fare come diciassette anni fa?
 Quando lo leggerete  ricordatelo nel vostro angolo di mondo. Erigeremmo un ponte a molti inconsapevoli.

 Come si dice: ”L’unione fa la forza".

 

sabato 5 gennaio 2013

Attraversar la storia



~Attraversar la storia~
L’italica nazione
È già ben conosciuta
Il mondo a noi c’invidia
La nostra storia antica.
Trenta sono i lustri
Che abbiam commemorato
Ma chi  se l’aspettava
Così in basso lei cadeva.
Milioni sono gli uomini
Che abbiam sacrificato
Da Carducci fu vergato:
“Ahi, non per questo si è combattuto!
Storico non sono
E poco io ho viaggiato
Ma se italian dicevo
Interesse ricevevo.
Già ben le conosciamo
le sue contraddizioni
ma governata bene
sa dar soddisfazioni.
Chi sedeva allo comando
Di sol cosa abbisognava
Una coscienza sana
E non voltar gabbana.
Per strada da lor presa
Un nome fu coniato:
si chiama trasformismo
da tempo collaudato.
L’opportunismo insano
è un secolar problema
ma lo poter non pensa
ad epurar cancrena.
Mezzi conti e cavalieri
per lor comodità
mutar faccia diventò
volgar necessità.
Avean lor giurato
sulla costituzione
in luog di patriota
mutaron in’iscariota.
Di noi non gli importava
non glien’è mai importato
e con favel mendace
sullo scranno se seduto.
Con svigorit preterito
Lui si credeva un dio
E per corrispondenza
Dovrà pagare il fio.
Lo scranno a lui han tolto
E un altro il posto ha preso
L’immagine è cambiata…
Speriam la serenata!
Di lui l’aspetto è sobrio
Si mette già a viaggiare
Spontanea la domanda…
Saprà poi governare?
Confucio disse un giorno:
<<due strade sole esistono,
la prima è di virtù
e l’altra è quel del vizio>>.
“Specialista” che presiedi
Tu in Cina ci sei stato
Qual è la strada tua
Per essere pesato?
Una famiglia media
Ne ha poche di pretese
Ma senza uno stipendio
Non giunge a fine mese.
La dignità dell’omo
Tu devi rispettare
Chemmai dobbiamo fare
Per fartelo capire?
Gran vanto praticate
Di lauree consumate
A che vi servon, dico
Se condurre, non sapete.
Un bravo imprenditore
Non pensa a speculare
Ma guarda il dì lontano
E pensa ad investire.
Un modo giusto e buono
è quel dell’istruzione
ma senza un buon ministro
ahi ahi che confusione.
Citare  non dovrei
L’assenza di lavoro
È cosa giusta e saggia,
vuoi metterci pensiero!
Economia reale
Una volta era il suo nome
Divenne finanziaria
E il mondo saltò in aria.
Se il dubbio è quel dei soldi
E non li sai cavare,
che aspetti a legger “Casta”…
è strada da seguire!
Capaci già diurnarii
Denunce han già vergato
E su di argento piatto
Il pranzo ti han servito.
Tecnocrate che siedi
Al posto di comando
Il dubbio che mi assale…
Che tu non voglia agire!
Se il popolo contento
Un dì vorrai vedere
Non operar l’inganno
E lor ti sosterranno.
Ma se in principio sai
Che mai ci riuscirai
Alè, levati di scena
Non farci provar pena.
Con passionata vena
Io vengo a te citare…
“già tutti sono utili
Nessuno indispensabile”.
Ma chi siede allo sgoverno
Al biasimo non pensa,
fintanto che un dì il popolo
non perde la pazienza.
In vero già da tempo
La storia è testimone
La verità lei illumina
E insegna con vigore.
Cicero ne-fò
Un saggio “de oratore”
Dai vita alla memoria
Non lo dimenticare.

Carantrus

17/05/2012